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Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali: come funziona?

Credito d'imposta per investimenti in beni strumentali come funziona

Il Credito d’Imposta 2021 è destinato a tutte le aziende che desiderano rinnovarsi investendo nell’acquisto di beni strumentali nuovi, materiali o immateriali.

L’agevolazione, già nota come Super e Iper Ammortamento, si può richiedere da aziende produttive ubicate nel territorio italiano incluse le organizzazioni stabili di soggetti non residenti e indipendentemente da forma giuridica, settore economico di appartenenza, dimensione e regime fiscale.

La domanda per usufruire del Credito d’Imposta 2021 può essere avanzata anche da esercenti arti e professioni, soggetti aderenti al regime forfettario, imprese agricole e marittime.

Il Credito d’Imposta non può essere richiesto da imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale e altre procedure concorsuali.

Cos’è il credito d’imposta 2021?

Il Credito d’Imposta è destinato ad aziende che investono in beni strumentali nuovi a decorrere dal 16 novembre 2020 fino al 31 dicembre 2022 (ovvero fino al 30 giugno 2023).

Una delle condizioni stabilisce che entro il 31 dicembre 2022 l’ordine debba risultare accettato dal venditore e l’acquirente deve aver già versato un acconto di almeno il 20% sulla spesa totale.

Il Credito d’Imposta per investimenti in beni strumentali è utilizzabile solo come compensazione in tre quote annuali di uguale importo tramite modello F24.

Quali beni strumentali rientrano nel credito d’imposta?

Il Credito d’Imposta 2021 si può applicare a:

  • investimenti su ‘beni ordinari’ con riconoscimento del Credito d’Imposta nella misura del 10% del costo nel limite massimo di 2 milioni di euro;
  • investimenti su ‘beni materiali 4.0’ con riconoscimento del Credito d’Imposta nella misura del 50% del costo per investimenti fino a 2.5 milioni di euro, del 35% del costo per investimenti superiori a 2.5 milioni fino a 10 milioni di euro e nella misura del 10% del costo per investimenti superiori ai 10 milioni fino ad un massimo di 20 milioni di euro.
  • investimenti su ‘beni immateriali’ con riconoscimento del Credito d’Imposta nella misura del 20% del costo per investimenti fino a 1.000.000 euro.

Elenco dei beni strumentali supportati dal Credito d’Imposta

Nello specifico i beni strumentali per i quali è possibile accedere al Credito d’Imposta sono i seguenti:

  1. Beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati: secondo le normative stabilite nell’allegato A, legge 11 dicembre 2016, num.232 – ex Iper Ammortamento;
  1. Beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati funzionali ai processi di trasformazione 4.0: secondo le normative stabilite nell’allegato B, legge 11 dicembre 2016, n. 232, come integrato dall’articolo 1, comma 32, della legge 27 dicembre 2017, n. 205;
  1. Altri beni strumentali materiali diversi dall’allegato A – ex Super Ammortamento;
  1. Altri beni strumentali immateriali diversi dall’allegato B.

Sono esclusi dal Credito d’Imposta tutti gli investimenti riguardanti:

  • veicoli e mezzi di trasporti a motore (Art. 164, comma 1 Tuir);
  • beni per i quali il decreto ministeriale del 31 dicembre 1988 stabilisce coefficienti di ammortamento a fini fiscali inferiori al 6,5%;
  • fabbricati e costruzioni;
  • beni elencati nell’allegato 3 della legge 208/2015: condutture per imbottigliamento o stabilimenti balneari, condotte per produzione e distribuzione di gas naturale, aerei con equipaggiamento, materiale rotabile, tramviario e ferroviario;
  • beni gratuitamente devolvibili delle imprese operanti, in concessione o a tariffa, nei settori di energia, acqua, trasporti, infrastrutture, poste, telecomunicazioni, raccolta e depurazione di acqua, raccolta e smaltimento rifiuti.

Come si richiede il credito d’imposta 4.0

Per richiedere il Credito d’Imposta 2.0 per beni tecnologicamente avanzati materiali o immateriali le imprese devono affidarsi ad un esperto come un ingegnere o un perito industriale che rilascerà una perizia tecnica semplice.

L’esperto dovrà essere correttamente iscritto all’albo professionale.

L’alternativa è presentare un attestato di conformità rilasciato da un ente certificato e accreditato da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tali da poter essere incluse nella richiesta del Credito poiché fanno parte degli elenchi in Allegato A o B.

Tali beni dovranno essere interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o della fornitura.

Per beni dal costo inferiore ai 300.000 euro è sufficiente una dichiarazione dal legale rappresentante.

Per ulteriori informazioni è possibile visionare il portale dell’Agenzia delle Entrate.