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La prima spedizione sulla montagna K2

La prima spedizione sulla montagna K2

La prima spedizione sulla montagna K2

La montagna K2 è la seconda vetta più alta al mondo. Seconda solo al meraviglioso Monte Everest, altra meta molto ambita dai tanti escursionisti ed alpinisti.

Molte le persone che hanno voluto sfidare il monte K2 ed hanno lavorato duramente per salire fino alla vetta. Una vera impresa che nel corso degli anni ha visto moltissime spedizioni partire.

La prima spedizione italiana risale al 1954 ed il nostro obiettivo è quello di raccontarti tutto quello che c’è da sapere su quella avventura.

Montagna K2: la spedizione del 1954

Era il lontano 1954 quando un gruppo di alpinisti decide di partire alla volta di una delle vette più ambite al mondo: la vetta del K2.

Quella spedizione del 1954 entrò nella storia in quanto fu la prima volta nella storia in cui si raggiunge la cima della montagna K2 ed era il 31 luglio 1954. Una data importantissima per l’escursionismo italiano, e non solo.

Ma chi furono gli escursionisti che riuscirono nell’impresa? Come erano organizzati? Ora andremo a scoprire questo e molto altro ancora.

Chi partecipò alla spedizione del 1954 sulla montagna K2?

La spedizione era capitana da due esperti alpinisti: Achille Compagnoni e Lino Lacedelli.

Ovviamente non erano soli. Con loro c’era anche un forte e preparato gruppo di sostegno che seguirono i due alpinisti nelle diverse fasi e tappi dell’impresa.

In tutto erano 30 persone con il solo obiettivo di riuscire nell’impresa della storia alpinistica. Persone che hanno collaborato in diverso modo: chi guidando l’aereo per portare l’attrezzatura necessaria ad una certa altezza, chi per controllare la situazione in diverse tappe salienti, ecc.

Tra tutti, spiccano però due nomi che si sono dimostrati essenziali per la buona riuscita del tutto.

Stiamo parlando di Walter Bonatti e Amir Mahdi.

I due alpinisti, infatti, in una notte si offrirono di portare le bombole di ossigeno ai due capi della spedizione che erano in una fase delicata di difficoltà.

Come fu gestita la spedizione sulla montanga K2?

La preparazione del tutto cominciò mesi e mesi prima della spedizione vera e propria.

Tutto venne studiato nei minimi dettagli e vennero preparati ben 10 campi durante tutta la salita.

I primi campi vennero allestiti già a partire dalla fine del mese di maggio.

Tutto era perfettamente progettato e nella giornata del 18 luglio si arrivò a quota 7000 metri che al tempo era già un record storico.

Il 25 luglio ecco che si segna la quota 7345 metri ma arrivò il maltempo che mise a dura prova la spedizione tanto che si pensò fosse tutto compromesso.

Fortunatamente il maltempo durò solo qualche giorno.

Gli ultimi giorni furono davvero difficili data la quota davvero altissima, la temperatura estremamente gelida e l’ossigeno che a quelle altezze è sempre troppo poco.

Ultimi giorni duri e tosti ma che non hanno impedito a due alpinisti di raggiungere la vetta alle ore 18 del 31 luglio 1954.

Ed al giorno d’oggi come sono le spedizioni sulla montagna K2?

Inutile dire che anche al giorno d’oggi ogni singolo anno si vedono partire centinaia di spedizioni. Purtroppo, però, gran parte di questi si vedono costrette a ritirarsi e tornare indietro.

Una montagna davvero tosta e che mette in difficoltà per diversi motivi.

Pensa che, durante l’annata del 2019, sono stati ben 180 gli alpinisti di tutto il mondo che hanno provato ad organizzare e scalare la montagna.

Di questi 180, però, nessuno è riuscito a raggiungere il suo obiettivo.

Un dato importante che rende ancora più onore e rispetto a quella spedizione del 1954 che per la prima volta riuscì a vedere la vetta del K2.

Da quel giorno, il K2 è chiamato anche con il soprannome “La montagna degli italiani“. Una montagna davvero incredibile che lascia senza fiato per la sua bellezza e la sua difficoltà.