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Voglia di studiare: come ritrovarla (e non perderla di nuovo)

Voglia di studiare: come ritrovarla (e non perderla di nuovo)

Studiare è un dovere di tanti ma un piacere di pochi e pochissimi degli studenti di ogni ordine e grado hanno sempre voglia di studiare. Il desiderio di fare altro, di divertirsi, di rimandare il problema o, molto più seriamente, le difficoltà ad apprendere o a sostenere un’interrogazione o un esame, sono tutte condizioni che possono provocare una perdita della voglia di studiare.

Il problema, serio, è che la scuola è un obbligo per molti anni della vita e studiare, quindi, è parte integrante di questi doveri. Sottrarsi al compito di studiare significa peggiorare la situazione, sia correndo il rischio di essere rimandati e dover ripetere l’anno scolastico o quell’esame, sia di bloccarsi sempre di più e non riuscire ad aprire un libro, sfogliare degli appunti o seguire una lezione.

La motivazione allo studio: 5 consigli per ritrovare la voglia di studiare

Il problema della voglia di studiare non è poi relativo solo ai giovani delle scuole medie, elementari e superiori e ai ragazzi dell’università. È un fenomeno che riguarda anche gli adulti che devono prepararsi a un concorso, un colloquio o un esame di qualsiasi tipo. La voglia di studiare manca molto più spesso di quanto si possa pensare; cerchiamo quindi di comprendere come fare per ritrovarla e non perderla, almeno per riuscire a raggiungere l’obiettivo.

1-Individua le cause

La mancata voglia di studiare è diffusa e riguarda più o meno tutti, tanto che almeno una volta nella via qualsiasi studente l’ha sperimentata. Un fenomeno passeggero e sporadico non è indice di un problema da affrontare, ma uno radicato e costante sì. E questo ha sempre delle cause, anche se non semplici da individuare. Farlo, però, aiuta a risolvere il problema, anche “solo” parzialmente, ma a sufficienza per raggiungere l’obiettivo. Non avere voglia di studiare è sì legato al fastidio dello studio, ma può avere diverse forme, dal timore di fallire all’incapacità di concentrarsi al desiderio di fare altro. Sulla base della causa si possono trovare utili risposte e rimedi.

2-Ordine e routine di studio

Molto spesso non si ha voglia di studiare perché non vi si riesce e questo è molte volte dipeso dal disordine in cui ci si approccia allo studio. È fondamentale creare una routine quotidiana ritagliandosi uno spazio e un tempo dedicato esclusivamente allo studio. Come tutte le attività necessita di organizzazione e anche di alcuni preziosi accessori per lo studio di cui dotarsi per gestire correttamente i vari compiti.

3-Studiare, ma anche fare pausa

Chi non ha voglia di studiare difficilmente riuscirà a farlo incaponendosi sempre di più. La soluzione non arriva neanche non facendolo, ma è necessario, proprio nell’ottica della routine di studio di cui parlavamo, prevedere anche delle pause. Ognuno ha i suoi ritmi, ma tutti hanno bisogno, anche fisicamente, di riposare un po’. In un pomeriggio di studio, quindi, può essere utile programmare un tot di ore continuative di concentrazione sui libri e gli appunti e una mezz’ora di pausa durante la quale fare merenda, rilassarsi un po’ e distrarsi. Fare delle pause aiuta anche a essere più operativi nelle proprie attività; anche nello studio.

4-L’ambiente dello studio

Non è importante solo come e quanto si studia, ma anche dove. Farlo stando sdraiati a letto o sul divano, per quanto possa essere comodo, non aiuta la concentrazione. Inoltre è fondamentale anche prestare attenzione alla stanza in cui ci si mette a studiare, verificando se c’è un buon ricambio d’aria, se la posizione che si assume è corretta e, ancora, se non ci sono distrazioni (TV accesa, computer, eccetera) che possano distogliere l’attenzione.

5-Non serve volerlo, ma bisogna farlo

Infine va affrontato un discorso motivazionale “al contrario”. Motivare allo studio è importante, ma è anche vero che la maggior motivazione debba arrivare dal senso del dovere. Può non essere piacevole passare ore a memorizzare nozioni e argomenti per un’interrogazione, un compito o un esame, ma va fatto. Che sia perché è la scuola dell’obbligo o perché permette di raggiungere un traguardo, l’ottenimento del risultato e l’aver svolto il proprio dovere – anche se a fatica e controvoglia – è un buon incentivo per trovare la voglia di studiare e farlo con successo.